Di seguito riporto l’Interrogazione a Risposta Imm
- nel 1997 è stata rilevata all’interno dell’area di pertinenza della ditta in oggetto una “discarica abusiva” (ord. n. 152/97 e seguenti)e che il termine ultimo per la rimozione dei rifiuti e il ripristino dei luoghi era fissato al 30.01.2007;
- a tutt’oggi mancano i dati, sia quantitativi che qualitativi, relativi alle componenti suolo, sottosuolo e acque sottostanti il cumulo di scorie stoccate, come da decreto n. 2454/2009;
- la procedura di autorizzazione ha richiesto ben sette integrazioni che di fatto hanno imp
- la commissione tecnica “visto che l’AIA sostituisce ogni altra autorizzazione” ha ravvisato “l’opportunità di trattare nella relativa istruttoria anche la gestione dei rifiuti in corso presso l’Azienda”
- i cronoprogrammi presentati dall’Acciaieria per la rimozione dei rifiuti presentano alcune incongruenze registrando, tra l’altro, un aumento della quantità totale di scorie
ritenendo che in alcun modo possa essere autorizzata una “discarica abusiva” e che quindi tale situazione debba rientrare negli obblighi e nelle sanzioni previste dal TU Ambiente
si chiede cosa intendano fare per una soluzione reale e imm
La risposta, molto reticente, è stata la seguente:
In data 31/03/2006
Al fine di ottemperare all’ordinanza di revoca condizionata di sequestro preventivo relativa al proc
Non è stata pertanto rilasciata alcuna autorizzazione.
Un commento a questa vergognosa non riposta credo sia doverosa:
l’assessore dopo aver fatto una sintesi dei fatti e delle procedure, peraltro durate 4 anni, non ci dice che cosa abbia deciso la Regione dal momento che di fronte ad un parere positivo della conferenza dei servizi ci dice solo che “non è stata rilasciata alcuna autorizzazione“ senza specificare se questa è stata solo rinviata o respinta e senza motivare la decisione
- non dice nulla sulla mancata tutela del diritto dei cittadini a fare delle osservazioni durante il procedimento dell’AIA
- non si pronuncia su una situazione, già giudicata illegale, che sembra potersi superare con il semplice avvio di una richiesta di Autorizzazione Integrata Ambientale
- si premia l’Acciaieria fonderia di Cividale con un ulteriore proroga dopo che tale ditta ha disatteso, per l’ennesima volta, l’obbligo dello smaltimento dei rifiuti che si sarebbe dovuto concludere entro il 2007
- non dice nulla sulle mancate indagini sull’inquinamento del suolo, sottosuolo e falda acquifera che si sarebbero dovute eseguire sotto la massa delle scorie
- non risponde sul perché i rifiuti siano passati da 60.000 t. a 72.000 t. cosa questa che, se confermata, documenterebbe la persistente cattiva gestione delle scorie
- si avventura in una definizione di”scoria vecchia” che tanto vecchia non è dato che sarebbe aumenta e anche contraddicendo il decreto VIA del 2009.
Risposte come queste, che non rispondono a nulla, servono solo ai cittadini per valutare la pochezza di questo esecutivo.
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