Il 22 febbraio ho presentato in III Commissione i risultati della missione valutativa sugli effetti della legge regionale che nel ‘95 ha visto il riordino della rete ospedaliera in FVG.
Se è vero che vi era una necessità di rivedere l’offerta di sanità in regione perché “tutto” non poteva essere fatto da tutti è altrettanto vero che, secondo gli stessi parametri utilizzati quella volta, adesso potrebbero restare aperti solo gli ospedali di Udine, Trieste e Pordenone.
Purtroppo in più occasioni abbiamo potuto constatare come le parole sicurezza, appropriatezza, centralità del malato, qualità della prestazione erogata siano state usate per coprire la vera ragione del riordino che era la mera riduzione della spesa. Il tutto, se possibile, peggiorato da una politica più attenta a salvaguardare interessi locali/elettorali che a una reale miglioramento della sanità regionale.
L’indagine è durata circa due anni e non è riuscita a dare tutte le risposte che cercavamo, ma senza ombra di dubbio costituisce un importante base per ragionare e non ripetere gli errori del passato, sempre che lo si voglia fare. Dico questo perché in una recente intervista, Tondo ha annunciato una ulteriore riforma della sanità ove ovviamente non si vuole risparmiare, ma spendere meglio. Parole queste che per esperienze passate stanno a significare l’esatto contrario.
Nessun commento:
Posta un commento