mercoledì 23 ottobre 2013

MOZIONE - Registrazione anagrafica per i figli di immigrati


Il 6 giugno 2013 il Gruppo Convention on the Rights of the Child (CRC) ha redatto il Sesto Rapporto di aggiornamento sul monitoraggio della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia (2012-2013) alla presenza del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Enrico Giovannini, del Vice Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Maria Cecilia Guerra e dell’Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza Vincenzo Spadafora.
In quell’occasione il CRC ha rilanciato la raccomandazione del Comitato ONU sui Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza perché il Governo Italiano si impegni a superare le “restrizioni legali e pratiche rispetto al diritto dei minori di origine straniera di essere registrati alla nascita.
In particolare il Comitato esprime preoccupazione di come la L. 94/2009 sulla pubblica sicurezza renda obbligatorio per i cittadini stranieri mostrare il permesso di soggiorno per gli atti inerenti il registro civile. Il conseguente obbligo di denuncia  per i pubblici ufficiali rappresenta un deterrente per quei genitori che, trovandosi in situazione irregolare, non si presentano agli uffici anagrafici per la registrazione del figlio per paura di essere identificati ed eventualmente espulsi (art. 1, comma 22, lettera g, stessa legge).
Sebbene non vi siano dati certi sull’entità del fenomeno le stime più recenti sulla presenza di immigrati in situazione irregolare fanno supporre che vi possa essere un numero significativo di gestanti in situazione irregolare che potrebbero, per paura di essere identificate, non accedere alle cure ospedaliere ed alla registrazione anagrafica del figlio.
Se è vero che la circolare n 19 del 7 agosto 2009 (prot. 0008899)   del Dipartimento per gli affari interni e territoriali,nell’ intento di sciogliere possibili dubbi interpretativi della legge 94/2009, al punto 3 recita: “Per lo svolgimento delle attività riguardanti le dichiarazioni di nascita e di riconoscimento di filiazione (registro di nascita-stato civile) non devono essere esibiti documenti inerenti al soggiorno trattandosi di dichiarazioni rese, anche a tutela del minore, nell’interesse pubblico della certezza delle situazioni di fatto” resta il fatto chela legge in questione  è tuttora in vigore e in ogni caso è sempre sovraordinata rispetto ad una circolare.
Pertanto,
posto che la “Convenzione dei diritti del fanciullo– ratificata con legge 176/1991 – stabilisce che: “il fanciullo è registrato immediatamente al momento della sua nascita e da allora ha diritto ad un nome, ad acquisire una cittadinanza e, nella misura del possibile, a conoscere i suoi genitori e ad essere allevato da essi”
visto che il decreto legislativo n. 286"Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero"all’art 35 norma l’Assistenza sanitaria per gli stranieri non iscritti al Servizio sanitario nazionale (legge 6 marzo 1998, n. 40, art. 33)anche se non in regola con le norme relative all’ingresso e al soggiorno
considerato che al co.3 lettera a), b), c), d), e) dello stesso articolo venga puntualizzato come lo “ Stato assicura la tutela sociale della gravidanza e della maternità, la tutela della salute del minore, le vaccinazioni, gli interventi di profilassi internazionale e la diagnosi e la cura delle malattie infettive
visto che la Regione FVG con delibera n.1147 del 28 giugno 2013 della Giunta regionale ha recepito l’accordo sui migranti  in cui su dispone che l’accesso alle strutture sanitarie da parte dello straniero non in regola con le norme del soggiorno non può comportare alcun tipo di segnalazione all’autorità
preso atto che non tutte le nostre strutture hanno recepito in toto quanto sopraindicato stante che richiedono un documento valido di soggiorno per la registrazione del minore alla nascita
il Consiglio regionale

impegna la Giunta regionale
a garantire l’obbligo di registrazione alla nascita di tutti i bambini che nascono e vivono in Regione intervenendo presso gli uffici dell’anagrafe di tutti i Comuni della Regione e presso i Presidi Ospedalieri che hanno la delega dei comuni per la registrazione anagrafica dei nuovi nati affinché si applichi la Circolare del 7 agosto 2009
a coinvolgere i parlamentari eletti in regione al fine di sostenere la proposta di legge 740 “Modifica dell’art 6 del Testo Unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286 in materia di obbligo di esibizione dei documenti di soggiorno” presentata il 13 aprile 2013 a prima firma Rosato.

ad intraprendere una diffusa campagna di sensibilizzazione sul diritto di tutti i bambini di essere registrati alla nascita, indipendentemente dalla validità o meno del permesso di soggiorno dei genitori.

1 commento:

Unknown ha detto...

Garantire l’obbligo di registrazione alla nascita di tutti i bambini che nascono e vivono in Regione è una grande e nobile scelta di civiltà!
E in Regione Friuli V-G ..potrebbe anche passare! Grazie Stefano!