Il 6 giugno 2013 il Gruppo
Convention on the Rights of the Child (CRC) ha redatto il Sesto Rapporto di
aggiornamento sul monitoraggio della Convenzione sui diritti dell’infanzia e
dell’adolescenza in Italia (2012-2013) alla presenza del Ministro del Lavoro e
delle Politiche Sociali Enrico Giovannini, del Vice Ministro del Lavoro e delle
Politiche Sociali Maria Cecilia Guerra e dell’Autorità Garante per l’infanzia e
l’adolescenza Vincenzo Spadafora.
In quell’occasione
il CRC ha rilanciato la raccomandazione del Comitato
ONU sui Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza perché il Governo Italiano si
impegni a superare le
“restrizioni legali e pratiche rispetto al diritto dei minori di origine
straniera di essere registrati alla nascita.
In particolare il
Comitato esprime preoccupazione di come la L. 94/2009 sulla pubblica sicurezza
renda obbligatorio per i cittadini stranieri mostrare il permesso di soggiorno
per gli atti inerenti il registro civile. Il conseguente obbligo di
denuncia per i pubblici ufficiali
rappresenta un deterrente per quei genitori che, trovandosi in situazione
irregolare, non si presentano agli uffici anagrafici per la registrazione del
figlio per paura di essere identificati ed eventualmente espulsi (art. 1, comma
22, lettera g, stessa legge).
Sebbene non vi
siano dati certi sull’entità del fenomeno le stime più recenti sulla presenza
di immigrati in situazione irregolare fanno supporre che vi possa essere un
numero significativo di gestanti in situazione irregolare che potrebbero, per
paura di essere identificate, non accedere alle cure ospedaliere ed alla
registrazione anagrafica del figlio.
Se è vero che la circolare n 19 del 7 agosto 2009 (prot.
0008899) del Dipartimento per gli
affari interni e territoriali,nell’ intento di sciogliere possibili dubbi
interpretativi della legge 94/2009, al punto 3 recita: “Per lo svolgimento
delle attività riguardanti le dichiarazioni di nascita e di riconoscimento di
filiazione (registro di nascita-stato civile) non devono essere esibiti
documenti inerenti al soggiorno trattandosi di dichiarazioni rese, anche a
tutela del minore, nell’interesse pubblico della certezza delle situazioni di
fatto” resta il fatto chela legge in questione
è tuttora in vigore e in ogni caso è sempre sovraordinata rispetto ad
una circolare.
Pertanto,
posto che la “Convenzione dei
diritti del fanciullo– ratificata con legge 176/1991 –
stabilisce che: “il fanciullo è registrato immedi atamente
al momento della sua nascita e da allora ha diritto ad un nome, ad acquisire
una cittadinanza e, nella misura del possibile, a conoscere i suoi genitori e
ad essere allevato da essi”
visto che il
decreto legislativo n. 286"Testo unico delle disposizioni concernenti la
disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello
straniero"all’art 35 norma l’Assistenza
sanitaria per gli stranieri non iscritti al Servizio sanitario nazionale (legge 6 marzo 1998, n. 40, art. 33)anche se non in
regola con le norme relative all’ingresso e al soggiorno
considerato che al
co.3 lettera a), b), c), d), e) dello stesso articolo venga puntualizzato come lo “ Stato
assicura la tutela sociale della gravidanza e della maternità, la tutela della
salute del minore, le vaccinazioni, gli interventi di profilassi internazionale
e la diagnosi e la cura delle malattie infettive
visto
che la Regione FVG con delibera n.1147 del 28 giugno 2013 della Giunta regionale ha recepito
l’accordo sui migranti in cui su dispone
che l’accesso alle strutture sanitarie da parte dello straniero non in regola
con le norme del soggiorno non può comportare alcun tipo di segnalazione
all’autorità
preso atto che non
tutte le nostre strutture hanno recepito in toto quanto sopraindicato stante
che richiedono un documento valido di soggiorno per la registrazione del minore
alla nascita
il Consiglio
regionale
impegna la Giunta regionale
a garantire l’obbligo di registrazione
alla nascita di tutti i bambini che nascono e vivono in Regione intervenendo
presso gli uffici dell’anagrafe di tutti i Comuni della Regione e presso i
Presidi Ospedalieri che hanno la delega dei comuni per la registrazione
anagrafica dei nuovi nati affinché si applichi la Circolare del 7 agosto 2009
a coinvolgere i
parlamentari eletti in regione al fine di sostenere la proposta di legge 740
“Modifica dell’art 6 del Testo Unico delle disposizioni concernenti la
disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero di cui al
decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286 in materia di obbligo di esibizione dei
documenti di soggiorno” presentata il 13 aprile 2013 a prima firma Rosato.
ad intraprendere una diffusa campagna di sensibilizzazione sul diritto
di tutti i bambini di essere registrati alla nascita, indipendentemente dalla
validità o meno del permesso di soggiorno dei genitori.
1 commento:
Garantire l’obbligo di registrazione alla nascita di tutti i bambini che nascono e vivono in Regione è una grande e nobile scelta di civiltà!
E in Regione Friuli V-G ..potrebbe anche passare! Grazie Stefano!
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