Il giorno 3 febbraio in III commissione permanente del
Consiglio regionale si è parlato delle criticità in cui molti pronti soccorso
della regione si trovano.
Spiace registrare l’ennesima sottovalutazione da parte
dell’Assessore di problemi che sono sotto gli occhi di tutti. Come al solito si
è tentato di attribuire le criticità a fattori occasionali quali l’influenza,
la bora, la vetustà della popolazione ecc. ecc. Peccato che la Bora
ci sia ad ogni inverno, cosi come il freddo e l’influenza e gli anziani non
ringiovaniscano.
La verità è un’altra, perché il primario del pronto soccorso di
Cattinara, in data 26 maggio 2016, denunciava un forte incremento dell’attività
notturna che vedeva i due medici impegnati a trattare una media di 50/ 60
pazienti per notte, da settimane, con picchi di 75 persone nella notte tra
sabato e domenica, numeri questi mai registrati nemmeno nella notte di S.
Silvestro.
L’onestà intellettuale del Primario ha messo anche in
evidenza delle criticità emerse nella gestione di alcuni pazienti dovute al
sovraccarico di lavoro dei medici e del personale, costretti a seguire un così
gran numero di utenti.
La lettera del Primario conclude “comunque si è di fronte ad
una situazione nuova, delineatasi fin dall’inizio dell’anno e progressivamente
aggravatasi, che non sembra essere contingente, ma pare invece avere le
caratteristiche di criticità di sistema, per cui sembrano indispensabili
risposte di sistema, quindi strategiche e con grande tempestività”.
Una lettera di eguale tenore è stata indirizzata alla
Direzione Sanitaria il 5 agosto del 2016.
Sono passati molti mesi e non pare che la invocata
“tempestiva risposta di sistema" sia mai iniziata, anzi si è sottaciuto che il
ridimensionamento del Maggiore ha determinato ulteriori accessi al pronto soccorso di
Cattinara, che l’eccessivo taglio dei posti letto ha costretto la Regione a
stipulare contratti con tre cliniche private per trovare 64 letti aggiuntivi,
che sempre a Cattinara ci sono da 60 a 90 pazienti fuori reparto ogni
giorno.
Ultimo ma non meno importante sarebbe interessante sapere
perché il primario del pronto soccorso di Trieste abbia scelto di lasciare il servizio
anticipatamente.
Situazioni del tutto analoghe si registrano in altri pronto soccorso della Regione e, in quelli che funzionano molto bene, si sta facendo di tutto per
“invitare” il primario a cercare altri lidi.
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