giovedì 11 febbraio 2010

Bonus bebè...ma non a tutti i bebè.

Oggi in III Commissione si è approvata la modifica al regolamento concernente l’assegno di natalità. Pur essendo un atto dovuto in quanto semplicemente si è preso atto che, in base alla legge, il regolamento doveva essere modificato, il consigliere Pustetto ha votato no. Il suo voto contrario è dovuto al fatto che l’impianto della legge per la concessione di benefici si basa su discriminazioni e sulla residenzialità. Per vedersi riconosciuti i “bonus bebè” è, infatti, necessario essere residenti e prestare la propria attività lavorativa in Italia da almeno dieci anni non continuativi, di cui almeno cinque in Regione. E’ possibile derogare a questa previsione nel caso di corregionali residenti all’estero o discendenti di corregionali che ristabiliscano la propria residenza in Regione e nel caso di membri delle forze armate e forze di polizia. Ma perché prevedere una deroga solo per queste categorie e non, ad esempio, per i ricercatori, per gli extracomunitari e, in generale, per tutti che sono costretti a muoversi sul territorio per la mobilità che caratterizza questo momento storico?

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