giovedì 11 febbraio 2010

Nucleare....sì, ma non qui!

Nella giornata di ieri abbiamo assistito all’esibizione funambolica di un Tondo che nello stesso momento in cui si dichiara favorevole al nucleare “da sempre“, nega la possibilità di costruzione di un impianto analogo in ambito regionale perché è idrogeologicamente inadatta.

Il Presidente cerca di spiegare questa evidente contraddizione confermando che il Friuli Venezia Giulia punta al raddoppio della centrale di Krsko, omettendo però di dire che scelte di questo tipo spettano alla Slovenia e che forse anche la Croazia dovrà dire la sua, considerato che il reattore è stato costruito quando ancora la Yugoslavia era una unica Nazione.

Paradossale che su di un tema così delicato quanto non detto sia molto di più di quanto detto, per esempio: non abbiamo uno straccio di Piano Energetico Regionale, non si prendono in considerazioni i possibili risparmi, non si spiega come si integrano in questo scacchiere il rigassificatore di Zaule, lo stoccaggio di petrolio della SIOT , in qual conto tenere il netto dissenso dell’Austria, se valga la pena investire in un reattore di II generazione e quindi obsoleto ecc.

Quando poi Tondo liquida il referendum dell’87 (71 % contrari al nucleare) come falsato dall’ incidente di Cernobyl mette in chiaro che il parere della popolazione va bene solo se conforme alle proprie opinioni. Perché non si impegna ad indire un referendum qualora la Regione venga scelta come sito nucleare ?

Patetica la posizione della Lega che si dichiara a favore del nucleare purché venga fatto altrove, meglio se in Meridione ove, aggiungo io, le mafie hanno ormai una grande tradizione di smaltimento di rifiuti tossici e nocivi prodotti nel nostro grande Nord.

Un’ultima considerazione: l’attuale sottosegretario Menia, che allora manifestava e chiedeva a gran voce la chiusura di Krsko, condivide il progetto del coinvolgimento della sua Regione nel possibile raddoppio di Krsko ?

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