giovedì 1 marzo 2012

Seganti su nuova cabinovia di Forni di Sopra.

Martedì l’Assessore Seganti ha risposto alla mia interrogazione (presentata il 15/11/2011 http://pustetto.blogspot.com/2011/11/nuova-cabinovia-forni-di-sopra.html) concernente la realizzazione di una nuova cabinovia nel Comune di Forni di Sopra con la quale chiedevo sulla base di quali studi si possa ritenere che i cospicui investimenti sostenuti dalla Regione siano necessari a sviluppare le potenzialità turistiche /attrattive del Comune in questione o non si rischi, invece, in tal modo di supportare la solita speculazione edilizia.

L’Assessore ha replicato che l’iniziativa è disciplinata da un accordo di programma sottoscritto il 27 luglio del 2011 dal Comune di Forni di Sopra e da Promotur e da un investitore privato, e trova la sua motivazione nell’impegno della parte privata di realizzare 160 posti letto alberghieri, con la ristrutturazione dell’ex colonia Oda, ed altri 40 posti in annessa struttura in Aparthotel; confermando, di fatto, un accordo pubblico-privato con cui il primo finanzia un’iniziativa, quella della cabinovia, che permette al secondo di portare a vanti la sua speculazione.

Per la costruzione della cabinovia la Regione nel 2007 aveva postato 6.5 milioni di euro diventati poi 10.543.500grazie a risorse aggiuntive reperite dall’Assessore.

La costruzione di 48 nuovi alloggi per ulteriori 36.000 mc che vanno ad aggiungersi ai 20.000 già esistenti della ex colona ODA avranno come unico effetto quello di rovinare per sempre l’ambiente, unico vero patrimonio della montagna.

E lo stesso Assessore nella replica ammette candidamente che i motivi dello scempio sono prettamente economici, infatti dice: <<Infine , per quanto riguarda la localizzazione della struttura ricettiva, giova ricordare che l’ex colonia è si defilata rispetto al centro del paese ma è collocata in sito di grande pregio ambientale, di fronte allo scenario delle Dolomiti Friulane, patrimonio dell’Umanità, e ciò rappresenta un valore commerciale unico >>

Spingere per lo sviluppo di una zona defilata rispetto al centro equivale a programmare la morte delle attività produttive/commerciali del centro, soprattutto se si parla di un piccolo paese di montagna come Forni di Sopra.

Se a questo si aggiungono le numerosissime case vuote, le seconde e terze case vendute perlopiù a non residenti, si comprende come la vera operazione di salvataggio della montagna e delle sue popolazioni consista nell’impegnare tutti quei milioni di euro in agevolazioni fiscali per gli artigiani e le imprese ivi insediate, nel mantenere scuole, uffici, poste, presidi sanitari e quant’altro renda meno disagevole la vita in tali zone.

Non è con il turismo concentrato in 30 gg all’anno che un paese può restare vivo, abbiamo l’obbligo di facilitare la vita delle popolazioni della montagna per 365 gg anno sfruttando in modo intelligente le bellezze del luogo e non distruggendole.

Nessun commento: