Ieri ho depositato una mozione sul testamento biologico, unitamente ai consiglieri Kocijančič ed Antonaz. Di seguito il testo della mozione.
"Mozione
Gruppo politico: S.A.
Consiglieri proponenti: Pustetto, Kocijančič, Antonaz
Oggetto: testamento biologico
Testo: Il consiglio regionale del FVG
Esprime la propria solidarietà alla famiglia Englaro per la dolorosa conclusione di un lungo e difficile cammino da loro intrapreso con grande umanità e consapevolezza del valore della vita e della dignità della persona;
auspica che, nel rispetto reciproco delle diversità di opinioni culturali o delle convinzioni religiose, tutti sappiano comprendere che le proprie convinzioni non possono essere imposte ad altri e che la libertà personale e la laicità dello Stato sono principi fondamentali della nostra Costituzione;
respinge e denuncia che:
- con l’attuale proposta di “testamento biologico” in discussione in Parlamento si vuole imporre principi religiosi, pur degni del massimo rispetto quali scelte personali, che ledono i diritti fondamentali dei cittadini, laici o credenti che essi siano;
- Tali imposizioni violano l’art. 32 della Carta costituzionale che afferma in modo chiaro come “Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.”
Impegna la Giunta Regionale
- a fare sentire con determinazione la voce di questa Assemblea Legislativa orientata alla approvazione di una legge sul “testamento biologico” che, nel rispetto della laicità dello Stato e delle singole convinzioni culturali o religiose, contenga modalità semplici per la registrazione delle scelte della persona interessata e alcuni principi irrinunciabili, quali:
- la libera scelta sulle direttive anticipate per le fasi finali della propria vita;
- l’indicazione di un tutore che rappresenti le volontà del malato non più in grado di comunicare;
- la possibilità di rinuncia a interventi terapeutici forzati e invasivi;
- l’inclusione della idratazione e della alimentazione forzata tra le scelte personali che possono essere accettate o respinte;
- a sorvegliare che i servizi pubblici regionali siano sempre in grado di garantire ai cittadini il rispetto dei loro diritti e delle loro volontà in quanto tutelate dalla Costituzione e dalle leggi italiane o europee verificando se eventuali forme di “obiezione di coscienza” da parte del personale siano conformi con la legislazione italiana ed europea;
- a intervenire in ogni sede e nella Conferenza Stato Regioni per opporsi con fermezza e senza incertezze a ogni scelta che neghi i principi fondamentali della Costituzione.
Stefano Pustetto
Igor Kocijančič
Roberto Antonaz"
mercoledì 25 febbraio 2009
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