martedì 30 marzo 2010

Lo strano comportamento di Kosic.

Venerdì 26.03.10 ho letto, con sorpresa, la lunga intervista che l'assessore regionale alla salute Kosic ha rilasciato al Messaggero Veneto in merito Piano Socio Sanitario 2010-12 recentemente approvato dalla Regione.

In verità le sorprese sono state ben due.

La prima era constatare che il nostro assessore Kosic era miracolosamente guarito dalla fastidiosissima afasia che lo aveva colpito subito dopo aver presentato il Piano SSR, fastidio questo che gli aveva impedito di rispondere alle obiezioni e incongruenze che tutta la minoranza, e il sottoscritto in particolare, avevano rilevato nel piano stesso.

La seconda è che le domande del giornalista sembrano fatte apposta per far fare a Kosic uno spot senza entrare nel merito della sostanza.

Per esempio bastava che venissero riproposti almeno alcuni dei numerosissimi quesiti emersi dal dibattito in III commissione:
· è vero, come sostengono 3 operatori su 4 del Co -118, che fare la centrale unica a Palmanova costerà 72 milioni di euro?
· è vero che il 50% del costo del nuovo ospedale di Pordenone verrà sostenuto dai privati con il project financing? E qualora le cifre fossero queste quale parte di sanità pubblica si intende privatizzare ?
· è vero che gli ospedali ex articolo 21 manterrano le loro funzioni? poche pagine oltre, infatti, si afferma “previo studio di fattibilità”
· come si concilia l'affermazione, più volte ribadita, della volontà del “coinvolgimento delle Aziende e rappresentanza delle comunità locali ” con l'esautoramento della Conferenza dei sindaci di Codroipo e con l'aver del tutto ignorato il documento firmato di sindaci del pordenonese che si opponevano all'idea degli Ospedali riuniti ?
· perché non ha voluto spiegare quali direttive impartirà per una corretta applicazione l'art. 35 del Dlgs 286/98 ( in merito alla chiusura degli ambulatori per clandestini)?
· quale sarà il nuovo metodo di finanziamento delle ASL.?

Sarebbe stato molto interessante sapere l'orientamento dell'assessore e della sua maggioranza su quesiti cosi importanti, perché il silenzio può voler dire molte cose, per esempio che non si è in grado di dare delle risposte o, peggio, che non le si vuole dare.

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